Cacca di Drago
Da piccolo, quando leggevo storie di draghi, non potevo fare a meno di domandarmi che genere di escrementi potesse mai rilasciare una creatura che per colazione era capace di mangiarsi una mucca. Soprattutto mi domandavo se i draghi la facessero in un boschetto, in disparte, o se invece mollassero la bomba a mo di piccione, in volo, con grande rischio per la sicurezza degli abitanti dei villaggi vicini.
E poi com’è? La fanno rovente? A pallette, tipo capre e cavalli, o piuttosto a montagnetta, come le mucche? È biodegradabile?
Tutte domande che, in assenza di studi approfonditi nel settore, rimarranno insolute.
Ma tu, o incauto lettore, ti starai giusto chiedendo perché, a codesta ora del giorno, io ti vada parlando di cacca di drago.
La risposta è semplice: ho eliminato Facebook dalla mia esistenza.
Embè?
Embè, adesso ho un sacco di tempo libero! Ma soprattutto non ho più un posto dove riversare quelle cose che no, non sono racconti, ma riflessioni più o meno approfondite (vedi quella appena conclusa) che altrimenti non saprei dove… evacuare.
Un po’ di cacca di drago per te dunque, o cacca d’autore* se vogliamo, amico lettore.
Roba divertente, a spruzzi interessante e, se proprio proprio mi sforzo, anche intellettualmente stuzzicante.
Tra un racconto e l’altro, s’intende!