Dialoghi del terzo tipo #15: Déjà vu
– Vai via di qui, immigrato!
– Ma scusa, che fastidio ti do?
– Mi rubi il lavoro.
– Guarda che non rubo niente a nessuno, io: ho un contratto regolare.
– Regolare per te, forse. Ma col fatto che vieni da un paese sottosviluppato, ti fai pagare una miseria e preferiscono assumere voialtri che noi, che qua ci siamo nati; con quello che guadagni tu non ci pago neanche una rata del mutuo.
– C’è abbastanza lavoro per tutti, e noi veniamo a fare quello che voi non volete fare più!
– Sì ma siete troppi, scusa. Non c’è lavoro a casa tua?
– Ma veramente no.
– E proprio qua devi cercarlo? Vai in Austria. Bella, l’Austria.
– Non parlo tedesco.
– Massì, cosa vuoi che sia, qualche gesto dei vostri e vedrai che ti capiranno a meraviglia.
– Ma io sto bene qua.
– Non importa! Raccatta pizza e mandolino e tornatene in Italia.
– È per la pubblicità del cioccolato, vero?
– Sì.
PS
Questo dialogo si è scritto praticamente da solo, mentre guardavo il Tg regionale: gli italiani si lamentano perché gli svizzeri stanno pensando di fargli quello che loro pensano di fare agli immigrati in Italia.
Contorto? Mai come nella realtà.
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