Allunga il tuo pene, guadagna subito mille euro e vinci un IPad

Bazzicando tra le funzioni di WordPress sono finito nella sezione cronologia.
Più precisamente, in quella parte della sezione cronologia che mi permette di vedere cosa ha digitato la gente sui vari motori di ricerca per arrivare a Il Drago di Carta.
Sorpresa, qualcuno ha digitato il mio nome. Per intero! In Italia e nel mondo ci sono solo io. Probabilmente è stato uno stalker, più probabilmente creditori, più probabilmente io stesso.

-Lo stalking è un reato, eh. Sì dico proprio a te! Smettila di seguirmi.-

Seconda piacevole sorpresa, c’è gente che dedica parte del proprio tempo a cercare il mio blog. Proprio il mio blog, mica uno a caso! Qualcun altro cerca il mio libro (se non sai di cosa parlo dai un’occhiata qui – fine della pubblicità). Qualcuno cerca gattini, una decina di persone cercavano pirati, alcuni altri filastrocche, sempre sui gattini. Un sacco di gente, a quanto pare, passa il proprio tempo a cercare gattini nel web.
Poi, tutt’a un tratto, nel bel mezzo dell’elenco, salta fuori una descrizione generica ma neanche troppo di quello che fa una “nonna” con i suoi “nipoti”, sogno proibito di qualche gerontofilo represso.
Ancora qualcun altro arriva al mio blog con espliciti riferimenti al mestiere più antico del mondo.
Non il panettiere, l’altro.

Per giungere al nocciolo della questione di oggi, un sacco di persone cercano sesso sul web – o modi più o meno sicuri per procurarselo – o modi più o meno sicuri per incrementare le dimensioni del proprio pene, al fine di procurarsi del sesso.
Davvero tante. Anche tu. Sì proprio tu, mio caro Stalker Texas Ranger.
Molte altre cercano modi facili e sicuri per fare denaro (quasi certamente per comprarsi del sesso, o del potere, con cui ottenere del sesso). Al posto d’onore c’è Steve Jobs coi suoi giocattoli costosi. E non oso immaginare quale connessione ci sia con il sesso, ma sono certo che c’è.

Solo con il titolo di questo post, insomma, dovrei essermi aggiudicato visite di persone più o meno raccomandabili per un sacco di tempo.
Persone che non mi conoscono.
Che non sanno che qui non c’è nessun allunga-pene, nessun metodo gabbapolli per fare danaro, nessun IPad da vincere. E niente nonne arrapate, tanto per essere chiari anche col club dei gerontofili anonimi.
Ma perfino chi mi conosce, ne sono sicuro, è stato attratto dal titolo di questo post.
Potere del sesso!
Dopotutto ci sarà un motivo se ovunque in internet spopolano popup e messaggi pubblicitari molesti ed espliciti che promettono, in ordine casuale, più o meno tutto ciò di cui ho parlato fin ora.

(Tra l’altro, conosco un metodo 100% affidabile per guadagnare 100 euro.
Se mi inviate 100 euro su paypal, vi dico quale).

Ci sono questi annunci perché c’è gente che ci casca.
Credete davvero, carissimi, che dall’altro lato dello schermo di quelle fantastiche chat erotiche, ci siano belle polle che aspettano a braccia (diciamo braccia) aperte sfigati arrapoidi come voi? No!
Buon dio, perchè dovrebbero?
La verità è che c’è una sola orrida figura, di sesso ignoto, che fuma tabacco e dice porcate inenarrabili a tutti gli sfigati contemporaneamente. E quando deve andare al bagno, semplicemente li connette e li lascia dieci minuti a dirsi porcate tra loro, a pagamento.
Ma come faccio io a sapere tutte queste cose, vi starete domandando?
Se mi inviate 100 euro su paypal ve lo dico.

Insomma, internet è un pollaio. Ci sono i polli, ci sono le volpi, e in generale, c’è puzza di merda.

Alcune curiosità su questo post:
– Dall’inizio, ho usato la parola “sesso” per ben otto volte, inclusa questa. Immaginate quanti segaioli delusi, adesso!
– “Steve Jobs” è ricerca più effettuata su Google nel 2011.
– Con “Donne Nude” sto ampliando immensamente il raggio d’azione di questo post.
– Con una bella foto e il “Megan Fox Nuda” che scrivo proprio adesso, questo post otterrà visite stellari.

Ricerche curiose che hanno condotto al Drago:
— “chi era il capo indiano che cavalcava davanti sul suo bel cavallo bianco video”. Tu che hai digitato questo: voglio sapere che cazzo cercavi!
– “se faccio dei scatti con il busto sento rumore in gola”.
– “gli pende fuori dal pantaloncino durante la partita di calcio”.
– “la storia del fabbro col pisello ad uncino”. No, davvero.

 

https://i0.wp.com/cdn.thegloss.com/files/2010/09/megan-fox-blows-a-kiss.jpg

10 Comments on “Allunga il tuo pene, guadagna subito mille euro e vinci un IPad”

  1. carissimo, ad incrementare la lista dei loschi figuri che visiteranno questa tua pagina ti comunico che nel mio vecchio blog avevo scritto alcuni sonetti dai titoli assai allettanti quali: “fighe di legno”, “perché non mi fotti a dovere?” e “te la do”, sonetti, ti assicuro, rispettabilissimi… non sto a dirti l’impennata di clicchi che ho avuto!

  2. “Credete davvero, carissimi, che dall’altro lato dello schermo di quelle fantastiche chat erotiche, ci siano belle polle che aspettano a braccia (diciamo braccia) aperte sfigati arrapoidi come voi? No!
    Buon dio, perchè dovrebbero?”

    No, ovvio che non lo credano, ma il loro pensiero si potrebbe descrivere come un “lo so bene, ma nonostante questo…”
    In fin dei conti chi aderisce, chi “casca” in quelle pubblicità è chi in effetti va proprio in cerca di quello che la pubblicità maschera. Chi cerca i metodi per allungare il proprio pene, come guadagnare facilmente mille euro, come conoscere bellissime ragazze nella propria zona, in fin dei conti non fa che giustificare se stesso di fronte alla propria coscienza: non sto chattando con una prostituta, sto chattando con una bella ragazza conosciuta nei miei dintorni; non sto perdendo un sacco di soldi, sto sfruttando l’occasione irripetibile di diventare ricchissimo; sulla questione del pene non saprei offrire un esempio di falsa coscienza, ma si potrebbe forse formulare come “non sto aggirando il mio problema di rapportarmi con le donne, sto semplicemente cercando un metodo per rendere il mio pisello unico”.
    E’ un meccanismo psichico messo in atto più spesso di quanto non crediamo e che appare con massima chiarezza e paradossalità in casi estremi, come nelle fintissime pubblicità, ma da cui nessuno è immune.
    Ad esempio, il versare soldi verso enti no profit (Greenpeace, Emergency ecc) rappresenta la mia copertura coscienziale: “sto sostenendo un’idea di un mondo migliore, non sto pagando affinchè io possa sentirmi deresponsabilizzato rispetto alla distruzione del mio mondo”.

    • Ci si potrebbe chiedere, nel caso dei soldi, chi mai avrebbe un tale desiderio da mascherare: cioè, se è credibile che uno voglia chattare con una prostituta, o voglia risolvere i propri problemi col femminile, resta un po’ improbabile che uno voglia perdere dei soldi (a meno che non si tratti di un giocatore d’azzardo, ma non è questo il caso.) Così, tanto per fare un’ipotesi, provo a suggerire che forse il vero desiderio che non si vuole riconoscere è “voglio essere veramente ricco senza sforzo”: però anche qui risulterebbe difficile capire dove risieda la vera inaccettabilità del desiderio (ok per prostitute e problemi col femminile, ma ormai sembra comunemente accettato che sia un desiderio universale quello di essere ricchi senza sforzo). Il problema è allora forse più profondo, la spacciata occasione di diventare miliardario in poche semplici mosse sottintende la possibilità di svoltare, di dare uno scossone alla propria vita, il che porterebbe all’ammissione che l’attuale vita fa schifo, ecco allora che il desiderio di perdere soldi rimanda al desiderio di perdere la propria vita, in quanto sistema di certezze date, quotidiane e scontate, ma che in qualche modo ci precludono una eventuale rivoluzione esistenziale.

      • “cioè, se è credibile che uno voglia chattare con una prostituta, o voglia risolvere i propri problemi col femminile” va corretto in –>”cioè, se è credibile che uno voglia mascherare il proprio desiderio di chattare con una prostituta, o voglia risolvere i propri problemi col femminile”

    • “non sto aggirando il mio problema di rapportarmi con le donne, sto semplicemente cercando un metodo per rendere il mio pisello unico”.
      Se esistesse un premio, non so, per il miglior commento, la miglior riflessione, il miglior aforisma sul pene, ebbene, con questo avresti vinto tutto.
      Quanto al resto, mi trovi ineluttabilmente d’accordo.

      • E solo mi domando perché con tutto questo non hai ancora scritto un libro. Lo comprerei, lo leggerei, ci rifletterei, e poi lo farei leggere a Sgarbi, Ferrara e Maria de Filippi, così, per ridere.
        E poi andrei da Moccia e da Volo, lo sbatterei sul tavolo e direi: guardate, così si scrive. Anche parlando di pene.
        E ora credo che mi serva un caffè, o una camomilla, o entrambi.
        Maledetto, strabenedettissimo Erasmus.

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