Babele

Cari quattro gatti, dame di cuori, malati di alzheimer che rileggono dieci volte lo stesso racconto e ogni volta si stupiscono del finale, fante, cavallo e re: Il Drago di Carta è volato in Spagna, nella terra di Don Quijote, e durante la traversata è rimasto impigliato a un mulino. Ferito, ora perde gocce di inchiostro, così lo si può seguire anche da lontano.
Benedetto WiFi.
Ma ho poco tempo e una fame da muratore calabrese dopo quindici ore a montare putrelle, quindi vi lascio con qualcosa di breve ma che ben esplica la mia situazione attuale

Un bel giorno Dio, ch’era in vena di scherzi
disperse dell’uomo le lingue ed i versi:
Lo fece a Babele, che in lingua corrente
vuol dire un emerito cazzo di niente.

Gran bello scherzo, mi viene da dire,
ora che cerco di farmi capire
in questa terra di Spagna che pare
così distante dal mio focolare.

Provo a parole o coi gesti da soli
a chiacchierare con questi spagnuoli.
Ciò mi consola: se vuoi farti capire
vuol dire che almeno hai qualcosa da dire.

1 Comments on “Babele”

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