Filastrocca del Gatto bastardo.
Mi fissi coi foschi tuoi occhi di foglia
mi studi, mi scruti da dietro la soglia
del bagno in cui io, fin ora in attesa,
tingo il mio volto di giusta sorpresa:
cosa ci fai qui amico felino
mentre distratto mi volto e mi chino
cercando il rotolo che per disdetta
scappò di mano come saponetta
e andò, così vuole il caso beffardo,
rotando e fermandosi sotto al tuo sguardo?
Fermo, rifletti, che cosa vuoi fare?
Molla quel rotolo, lascialo stare.
Perché non ricordi il bel tempo passato
(prima del giorno che fosti castrato)
quando giocavi con me lietamente
e tutto il resto non contava niente?
Con quelle unghie da mini-leone
senza curarti di me, del padrone
squarti in più parti la vittima ignara
in questo momento a me così cara.
In questo gioco che dura da anni
per quanto a vincere sempre m’affanni
non s’è mai visto tra noi che tu perda:
Gatto, gatto, gatto di merda.
Fotografia per gentile concessione di Emanuele Bevilacqua.
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Mi hai strappato un sorriso
Grande Ferdi !!! mi hai rallegrato la giornata !!!
a me una bella risata!
Eugi dice: “è tutto vero!”
La realtà è la miglior finzione!