La Manita

Oggi vi parlo sempre di scrittura, ma in modo alternativo: vi parlo di cinema.
Con una troupe di fenomeni (da baraccone?) affiatati e agguerriti al punto giusto, abbiamo partecipato a “50 ore Torino” 2012.

Cos’è?
50 ore per ideare, scrivere, girare e montare un corto di 5 minuti. Una cosa biblica.
Alcuni vincoli:
– Un oggetto di scena che dev’essere usato all’interno del corto, la lastra di una mano.
– Un costume da indossare, un ciondolo con ampolla di vetro.
– Una frase da pronunciare, “qui ci vuole il giullar-stregone”.
– Un genere estratto a sorte, la commedia.
– Qualche fotogramma in cui si capisce che siamo a Torino.

E via, si comincia facendo nottata per trovare un soggetto adatto, forgiando idee e defecandone altre, plasmando scene senza senso o intere filosofie esistenziali.
50 ore di lavoro esilarante ma faticoso, divertente in modo serio, che hanno portato alla realizzazione de “La Manita”.

Un corto che fa ridere e riflettere, in cui abbiamo messo il cu…ore.
Dopo aver appreso con soddisfazione, in via telematica, che la nostra creatura digitale si era piazzata tra i primi 20 (bella forza, su 28!) con diritto di partecipare alla proiezione nella serata dedicata presso l’Hiroshima Mon Amour, c’è stato il colpaccio.

I corti in gara erano tutti di buona qualità, molti davvero ben fatti e sorprendenti, alcuni piccoli gioielli. All’una di notte, la giuria sale sul palco per leggere il verdetto: tre film menzionati non vincitori, un secondo classificato ed il primo, vincitore assoluto.
Che ve lo dico a fare, l’avrete già capito: “La Manita” si piazza sul punto più alto del podio e non c’è verso di schiodarla da lì.

L’idea  di partecipare arriva da Laura Spina e Francesco Paini (regia e montaggio), malati cronici di cinema, che in breve mettono su uno staff mostruoso.
Alberto Berardo, occhio infallibile dietro l’obiettivo.
Stani Scuteri, fonico di nome, tuttofare di fatto.
Christian Cassar, Emanuele Colacito e Ferdinando de Blasio a stanare idee bestiali e metterle su carta.
Gabriele di Salvo, recuperato in corsa, attore dall’ironia devastante.
Andres Aguirre e Javier Urruzola, vere sorprese di questo corto, protagonisti e attori di rara simpatia e naturalezza, per quanto recitare con una mano nel culo possa essere naturale.

Di cosa parla il corto?
Non si può spiegare, bisogna vederlo: ecco la creatura direttamente dal Tubo.

“La Manita”

 

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